Rachele Silvestri, deputata di FdI, è stata costretta a fare il test di paternità a suo figlio dopo le voci che insinuavano fosse di un politico.
Dopo le voci che giravano su di lei e un politico del partito, la deputata FdI Rachele Silvestri è stata costretta a fare un test di paternità su suo figlio. La donna ha scritto una lettera aperta al Corriere della Sera in cui racconta di essere stata costretta a fare questa verifica, nonostante lei non ne avesse dubbi, su suo figlio di tre mesi a causa delle voci che circolavano che insinuavano una relazione tra lei e un esponente di spicco di FdI e che fosse addirittura padre del bambino.
“Il padre è Fabio, il mio compagno. Naturalmente, non avevo dubbi. Non bisogna essere una donna per capire lo schifo, la violenza, l’umiliazione. Mi chiedo: in quanti modi il corpo di una donna può essere violato, calpestato, abusato? “, ha scritto la deputata meloniana al quotidiano. “Quante volte il dono della procreazione può essere strumentalizzato e degradato? In nome di cosa è giustificabile la violenza su un bambino appena nato?” si sfoga Silvestri.
Le voci di corridoio e la stampa l’hanno messa alle strette
La deputata, ex M5S, dice di non sapere chi sia stato a mettere in giro queste voci ma si è diffusa in fretta scegliendo di “condividere un’evidente calunnia” “rendendosi complici di questo schifo” attacca Silvestri. “Delle volte, la becera realtà arriva a superare anche la più fervida fantasia” scrive nel suo intervento. Queste voci, racconta Silvestri, sono arrivate un mese fa da una persona amica che la avvisa che circola il pettegolezzo che il figlio sarebbe di un politico sposato e quindi nato da una relazione clandestina. Non solo, le voci avrebbero insinuato anche che sarebbe grazie a questa relazione che lei avrebbe ottenuto la candidatura tra i banchi parlamentari.
Come è immaginabile, le voci sono arrivate ben presto dal Transatlantico alla stampa. Diversi giornalisti l’hanno contattata per avere un suo commento riguardo questa faccenda. Tutto ciò l’avrebbe spinto a fare il test del dna al suo piccolo appena nato. La deputata Silvestri, infine, racconta che l’unica cosa che sa è che questa storia l’ha inventata un uomo, alcuni dicono per attaccare figure del partito “magari per insinuare un degrado da basso impero. Altri mi dicono che sia nato da cacicchi in cerca di gloria. Qualunque sia la ragione, mi fa orrore“, ha concluso.